sabato 3 maggio 2014

Imparare da Josè Mujica



Colui che è stato definito "Il miglior presidente del Mondo" ha, con il suo Governo, dato il via libera alla nuova regolamentazione sul consumo e la coltivazione in Uruguay, della Cannabis, meglio conosciuta grazie all'etichetta proibizionista, come Marijuana. Pochi sanno che questo termine è stato preso di peso e pubblicizzato fino alla paranoia, dal gergo messicano di Sonora, con lo scopo semantico di gettare inquietudine già con la parola stessa,  nuova in Occidente e perciò pericolosa. Se la gente e i coltivatori, avessero saputo che si trattava della antichissima, utilissima e mite Canapa, avrebbero perlomeno protestato, a suo tempo. Ma tant'è. Noi qui abbiamo avuto un Italiota di spicco, tal Pino Arlacchi che a suo tempo, negli anni 90 del secolo scorso, proclamò solennemente che "entro il 2000 questa pianta sarà sradicata dal Mondo" e che grazie a questa blasfema cretinata si gode ancora lo stipendio di parlamentare Europeo nelle fila del P.D., intanto che nella sua città natale Gioia Tauro, nell'arretrata Calabria, in mano alla "ndrangheta",   tonnellate di Cocaina giungono nel porto sotto il suo naso grosso ma non fino.
A differenza di questo ottuso ed inefficace fanfarone,  il grande Pepe per bocca  del suo direttore per le politiche sulle droghe Diego Canepa (nomen numen) ha annunciato che i consumatori di Cannabis previa l'iscrizione all'apposito registro potranno acquistare a meno di un dollaro al grammo fino a dieci gr di erba alla settimana, di ottima e controllata qualità. Potranno inoltre coltivarla per uso personale.
Qui in Italia invece, grazie alle mediocri e oscurantiste personalità al Governo, diretto dal paninaro non eletto Renzi, del piddì,  abbiamo avuto il solito confusionario pateracchio di decreto legge che vorrebbe sanare la famigerata legge Fini-Giovanardi, ma che si rivela come tutte le toppe, cioè peggiore del male.
Nemmeno la così detta opposizione, rappresentata dai 5* ha le idee chiare in merito, impedita nel suo interno dalla corrente maggioritaria predominante, che a suo tempo il visionario G. Gaber individuò con il nefasto termine "Tecnocrati".
Ma sappiamo purtroppo come l'argomento "Cannabis" nel mare della disinformazione corrente, interessi solo a chi usa questa pianta sacra e a chi per contro la usa come feticcio discriminante per fare del male.
Sperando, ma non troppo, che presto sia riconosciuto agli esseri umani, da parte di altri esseri umani, il diritto di far crescere ed usufruire di questo magico benefico vegetale, faccio le mie felicitazioni al grande contadino coraggioso, il Presidente Pepe Mujca, che il Dio delle piante lo conservi.


Bene. Ora vi invito a guardare questo video,  by Max Graffio & Claus,  di come potrebbe essere il Mincio visto dalla barca, dopo una canna, magari non da pesca... Bambulè.





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