A Nàdal en pàs de gal...
A Natale un passo di gallo,recita il vecchio adagio contadino nord-mantovano,a significare il piccolo passo, paragonabile a quello del gallo, appunto,dove la metafora è riferita alle giornate che riprendono ad allungarsi.
Una data antica,questa del 25 dicembre,sentita visceralmente dagli esseri umani,in quanto coincide con la nuova fase del Sole, che dopo un apparente stallo di tre giorni, riprende il suo cammino vivifico.
Il Natale cristiano, di fatto è una fedele sovrapposizione del "Natalis Solis Invicti" della Roma pre-cristiana che a sua volta aveva ripreso il mito nel culto persiano di Mithra, figlio del Sol
Invictus e della Dea Caelestis,derivante probabilmente da ancora più antichi culti che si perdono nella notte dei tempi,ma tutti riconducibili al solstizio d'Inverno, periodo critico dove il Sole è al punto più basso dell'ecclittica e sembra, a latitudini estreme, immobile e sul punto di estinguersi, prospettando nell'animo e nei sensi dei viventi l'incubo di una notte eterna..
Che per fortuna sempre svanisce dissipato dal rinnovato muoversi del Sole, il "dies solis novi".
Eterna allegoria della lotta tra buio e luce, morte e vita, bene e male,questo è in fondo il significato intrinseco del Natale.
Tutta stà pappardella per auguravi,cari lettori, serene feste e buon proficuo nuovo anno.
E che vinca sempre la luce sul buio,la vita sulla morte,il bene sul male.
A Natale un passo di gallo,recita il vecchio adagio contadino nord-mantovano,a significare il piccolo passo, paragonabile a quello del gallo, appunto,dove la metafora è riferita alle giornate che riprendono ad allungarsi.
Una data antica,questa del 25 dicembre,sentita visceralmente dagli esseri umani,in quanto coincide con la nuova fase del Sole, che dopo un apparente stallo di tre giorni, riprende il suo cammino vivifico.
Il Natale cristiano, di fatto è una fedele sovrapposizione del "Natalis Solis Invicti" della Roma pre-cristiana che a sua volta aveva ripreso il mito nel culto persiano di Mithra, figlio del Sol
Invictus e della Dea Caelestis,derivante probabilmente da ancora più antichi culti che si perdono nella notte dei tempi,ma tutti riconducibili al solstizio d'Inverno, periodo critico dove il Sole è al punto più basso dell'ecclittica e sembra, a latitudini estreme, immobile e sul punto di estinguersi, prospettando nell'animo e nei sensi dei viventi l'incubo di una notte eterna..
Che per fortuna sempre svanisce dissipato dal rinnovato muoversi del Sole, il "dies solis novi".
Eterna allegoria della lotta tra buio e luce, morte e vita, bene e male,questo è in fondo il significato intrinseco del Natale.
Tutta stà pappardella per auguravi,cari lettori, serene feste e buon proficuo nuovo anno.
E che vinca sempre la luce sul buio,la vita sulla morte,il bene sul male.
1 commento:
Buone feste Claus,
Un saluto,
Nicolò
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