mercoledì 16 febbraio 2011

La donna e il serpente


Ho avuto un sogno, o meglio una visione e ve la voglio raccontare.
Venni rapito in ispirito e mi ritrovai sulla cima di un erto colle al cospetto di un essere di luce che
con voce squillante,come di tromba,mi disse: Quello che vedi scrivilo e mandalo in Rete,affinchè le orecchie che vogliono sentire sentano e gli occhi che vogliono vedere vedano.
Io nel sogno ero impaurito, quasi morto, tale era la paura che questo essere mi incuteva, ma ecco che Egli pose la mano destra sul mio capo e con voce dolce mi disse: Non temere, io sono il primo e l'ultimo, io sono il Vivente, scrivi dunque senza paura quello che ora ti farò vedere.
E subito vidi una folla enorme eterogenea ed urlante che si muoveva come impazzita sotto i colpi
di fuoco tonante che scaturivano da certi uomini vestiti di nero, con scudi manganelli e caschi.
Ma la folla non indietreggiava, anzi con poderosa spinta travolgeva tutto nell'agitarsi frenetico, vidi gli uomini neri calpestati e soccombere, vidi tetri palazzi ornati di simboli e bandiere bruciare e poi crollare in uno schianto di polvere rossa di sangue. Vidi poi fuggire strisciando svelto da un palazzo più grande, anch'esso in fiamme e scosso oramai dai tremiti del crollo, un glabro biscione repellente con faccia di uomo che in fronte portava impresso un numero e il numero era 1816.
Poi un gran segno apparve nel cielo rosso di bagliori di fiamma e ancora vidi una donna rivestita di sole, con la luna ai piedi e sul capo una corona di dodici stelle gridava e gridava contro il biscione che con le fauci spalancate e la lingua biforcuta stava ritto, le zanne gocciolanti veleno.
Ma la donna-che molto più grande non lo temeva- con mossa repentina gli schiacciò la testa a terra, con il suo piede di luna. Il serpente dopo pochi sussulti finalmente morì...
Questa la mia visione,naturalmente di fantasia,ma connessa ad una realtà che vorrei vedere..
Infatti il biscio matricola 1816, con la solita faccia di bronzo ha detto e ripetuto che non se ne andrà fino al 2013 anno della scadenza naturale per il governo che ha il disonore di presiedere.
Urge a questo punto un movimento di massa che riesca una buona volta a schiacciargli la testa come da biblica memoria fece la donna dell'Apocalisse nell'epica battaglia soprannaturale..
Come fare? Semplice: Prendiamo esempio da quello che sono riusciti a fare in Egitto e in Tunisia dove la folla ha cacciato despoti ben più coriacei del biscio di plastica, despoti che tra parentesi ora stanno tirando le cuoia, non si sà se per il dispiacere o per altro arcano misterioso..
Tutti nelle piazze, per altro già riscaldate dalle Italiche donne che hanno indicato ai maschi televisati e impallonati la via maestra, diritta e sicura.
Scendiamo in piazza e non molliamo, fino alla vittoria, uomini liberi.
Travolgiamo con i nostri corpi gli sgherri del potere, spacchiamo tutto.
Bruciamo le banche, bruciamo le bandiere, assaltiamo le istituzioni le televisioni e gli odiati
palazzi, questo bisogna fare, uomini liberi. E non abbiate paura di morire, meglio la morte della
schiavitù. La Rivoluzione ci chiama. E' giunto il tempo, se non ora quando?



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